La pratica Mindfulness ruota attorno a due concetti: quello della consapevolezza ovvero la capacità di agire in modo intenzionale e quello della concentrazione cioè di allenare la mente verso un oggetto in modo positivo.

Consapevolezza e concentrazione: la prima è la capacità di agire in modo intenzionale mentre la seconda è di allenare la mente verso un oggetto in modo positivo. La Mindfulness ruota attorno questi due concetti. Una pratica che comporta dedicare qualche minuto a sé stessi, ma con regolarità e perseveranza, scegliendo un luogo comodo per raccogliersi in posizione seduta o sdraiati prestando attenzione al proprio spazio interiore.

Lo scopo della meditazione Mindfulness è di raggiungere uno stato di benessere completo smettendo di essere critici con noi stessi e con ciò che ci circonda e riuscire a controllare e gestire pensieri negativi che portano ansia e sofferenza.

Di certo non è questo il luogo in cui desideriamo parlare delle origini e dei significati della Mindfulness; non ci va e non ci sembra il caso, basta andare su Google o Wikipedia per approfondire le tematiche e le descrizioni. Questa disciplina ci insegna a prestare attenzione alla realtà in cui viviamo in modo saggio salutare, pulito, oggettivo e distaccato. Attraverso una serie di pratiche di meditazione, la Mindfulness, dovrebbe portarci ad essere più consapevoli di noi stessi e dei nostri pensieri.

È importante che sappiate cosa non è la Mindfulness per evitare equivoci.

Non si tratta di una tecnica di rilassamento anche se parliamo di meditazione, rilassarsi non è il fine ultimo di questi esercizi. La Mindfulness bisogna viverla in modo graduale a piccoli sorsi, per ritrovare quel benessere fisico-mentale che tendiamo a sottovalutare e dimenticare per colpa delle degli stress che ormai fanno parte del nostro quotidiano.

La Mindfulness non è una fuga o la semplice assenza di pensieri. Si basa sulla pazienza, l’accettazione e il lasciarsi andare… Se arriva qualche pensiero bisogna farlo fluire e non bloccarlo non significa abbandonare noi stessi ma accettare di vivere il moneto. È una condizione indispensabile per capirci e rendere ogni forma di sofferenza un’esperienza per aprici con tenerezza e convinzione senza più paura.